La pastasciutta
«…il nostro più che un popolo è una collezione. Ma quando scocca l’ora del pranzo, seduti davanti a un piatto di spaghetti, gli abitanti della Penisola si riconoscono italiani… Neanche il servizio militare, neanche il suffragio universale (non parliamo del dovere fiscale) esercitano un uguale potere unificante. L’unità d’Italia, sognata dai padri del Risorgimento, oggi si chiama pastasciutta» |
(C. Marchi, Quando siamo a tavola, Rizzoli, 1990) Ecco, credo che in queste poche righe ci sia la vera essenza del popolo italiano. Dove c’è la pasta c’è sempre festa e per gli italiani che sono cresciuti con la pasta, l’allegria è di casa. La pasta è cultura e fantasia, con le sfide da città a città, per il sugo migliore, ci sono gli scambi delle tradizioni e del sapere culinario. Il popolo italiano è cresciuto a spaghetti e fiaschi di vino. Forse troppi carboidrati, ma comunque sempre meglio dei grassi. Non a caso la dieta mediterranea è diventata famosa in tutto il mondo, e in Italia gli stranieri la apprezzano e la amano. |